Il linguaggio è una funzione adattiva specifica dell’essere umano il cui sviluppo dipende dalla maturazione di strutture neurali e cognitive ed è inscindibile dall’esposizione ad un ambiente sociale e linguistico.
In chiave evolutiva, il rapporto del bambino con il mondo è mediato in gran parte dalle figure che di lui si prendono cura. In particolar modo, la mamma è per il proprio figlio un modello comunicativo e riveste un ruolo molto importante nello sviluppo delle sue prime competenze linguistiche.
STRATEGIE LINGUISTICHE SUPERIORI CHE MODELLANO IL LINGUAGGIO
Linguaggio Parallelo
È la descrizione di cosa si sta facendo. Questa strategia può essere usata sia per descrivere cosa l’adulto sta facendo, sia come linguaggio verbale parallelo al pensiero del bambino.
- Usare descrizioni contestuali e comprensibili al bambino;
- Rallentare l’eloquio;
- Utilizzare poche parole;
- Parlare usando un ritmo naturale e ricordando che l’ascoltatore potrebbe non capire quello che si sta dicendo;
- Utilizzare i gesti e/o indicare l’oggetto al quale la parola si riferisce.
Domande aperte
Offrono al bambino la possibilità di operare una scelta tra più alternative.
- Tenere conto delle conoscenze del bambino e delle sue esperienze;
- Le domande chiuse e le domande con risposte “si” e “no” non incoraggiano l’uso di nuovi vocaboli e non stimolano il linguaggio.
Imitazione e Espansione
- Riprendere parte o tutto l’enunciato prodotto dal bambino aggiungendo degli elementi salienti, al fine di trasformarlo in una frase semanticamente completa e grammaticalmente bene formata.
Descrizione
Strategia che si applica mentre il bambino esplora attivamente un oggetto o guarda con interesse un’immagine.
- Lasciarsi guidare dall’interesse del bambino;
- Descrive oggetti ed eventi contingenti;
- La struttura dell’enunciato formulato dal genitore deve essere semplice e avere un nucleo prosodico non intonativo, il cui risultato è una realizzazione comunicativa con funzione di commento e non di domanda.
Denominazione contingente
Stimola l’apprendimento di parole nuove.
- Denominare oggetti ed azioni sui quali è focalizzato l’interesse del bambino.
Ripetizione
- Ripetere il proprio enunciato più volte e in modo contingente, adeguandolo al livello di espressione del bambino.
Semplificazione del linguaggio
- Prestare attenzione ai comportamenti comunicativi del bambino;
- Usare parole che rispecchiano le conoscenze del bambino;
- Produrre enunciati semplici ma grammaticalmente ben formati;
- La lunghezza dell’enunciato deve essere pari a quella prodotta dal bambino, con l’aggiunta di qualche nuovo elemento.