In che consiste un esame neurologico?
L’esame neurologico completo è uno strumento di valutazione per determinare la funzione neurologica di un paziente. È utile per la localizzazione delle malattie neurologiche, se si trovano a livello del sistema nervoso centrale o periferico, e aiuta a confermare o escludere diagnosi differenziali. Le malattie neurologiche possono presentare sintomi cognitivi/ comportamentali, visivi, motori e sensoriali. Ci sono alcune bandiere rosse durante l’esame consentono la diagnosi precoce di malattie neurologiche potenzialmente letali e riconoscono disturbi che possono avere un impatto negativo sulla qualità della vita.
L’esame neurologico è utile sia in ambito ambulatoriale che di emergenza. Fornisce al medico uno strumento per riconoscere il coinvolgimento neurologico in determinati stati patologici. È anche utile nelle unità di terapia intensiva, in particolare nel monitoraggio delle sequele neurologiche di malattie come ictus, tumori intracranici e lesioni cerebrali traumatiche. In contesti di emergenza, la rapida valutazione della gravità di una lesione e del coinvolgimento neurologico è fondamentale e porta a un rapido processo decisionale nella gestione del paziente, nonché a un miglioramento dei tassi di sopravvivenza del paziente.
Red flags
Riconoscere le red flags può essere difficile per i medici, in particolare quando si tratta di disturbi neurologicamente correlati.
La presenza di un risultato anomalo di solito giustifica ulteriori indagini e rinvii a specialisti specifici. Aiuta a riconoscere e gestire le malattie all’inizio del loro corso.
Esame obiettivo neurologico – Quali sono gli esami neurologici?
Un esame neurologico completo valuta la sensibilità, la cognizione, dei nervi cranici, motori, sensoriali, cerebellari, dell’andatura, dei riflessi, dell’irritazione meningea e dei segni del tratto lungo.
Scala del coma di Glasgow
La scala del coma di Glasgow (GCS) è uno standard per determinare il livello di consapevolezza nei pazienti traumatizzati o in condizioni critiche che presentano disturbi di coscienza. È una scala a 15 punti che dà un’idea generale dell’entità della lesione cerebrale. Il GCS è diviso e valutato in base all’apertura degli occhi, alla risposta verbale e alla risposta motoria.
Stato mentale
L’esame dello stato mentale inizia durante il colloquio. La valutazione delle capacità cognitive del paziente come l’uso della lingua, la cronologia nel ricordo degli eventi e il significato delle risposte darà al clinico una sensazione generale delle condizioni del paziente.
Un rapido esame dello stato mentale può comportare la richiesta di orientamento nel tempo, nello spazio. Un paziente sano è riconosciuto come “sveglio”, “vigile” (che risponde in modo appropriato) e “orientato” (consapevole di sé, dello spazio e del tempo). Se sono presenti disorientamento o vuoti di memoria (specialmente negli anziani), è possibile eseguire un “mini mental state examination”. Ciò valuterà ulteriormente l’orientamento, l’attenzione, il ricordo, il linguaggio, la ripetizione, i comandi complessi e la funzione visuo-spaziale del paziente. Qualsiasi anomalia in una funzione specifica può giustificare ulteriori indagini che non sono coperte dal presente articolo. Anomalie in queste aree possono indicare lesioni in aree specifiche della corteccia. Anche l’umore richiede una valutazione.
Nervi cranici
I nervi cranici innervano le strutture della testa e del collo. Il nervo olfattivo e il nervo ottico (esame neurologico del campo visivo) escono dal cervello. I nervi cranici dal 3° al 12° escono dal tronco cerebrale. L’anomalia nella funzione di un nervo cranico aiuta a localizzare la lesione a un livello specifico del cervello o del tronco cerebrale. I nervi cranici hanno funzioni motorie, sensoriali e autonome.
Esame motorio
L’ispezione dei muscoli è il primo passo per fare l’esame motorio. Si valutano eventuali cicatrici, deformità, fascicolazioni e asimmetrie visibili (gonfiore o atrofia). Questo è seguito da palpazione per valutare lesioni di massa o dolorabilità se presente.
La gamma di movimento (ROM) viene utilizzata per valutare il tono e aiuta a localizzare lesioni o malattie alle articolazioni o ai muscoli.
Valutando il ROM passivo, il medico controlla se è presente flaccidità, spasticità e rigidità.
Il ROM attivo dà indicazione sulla forza, sul dolore e sulla diminuzione della gamma di movimento.
Infine, viene effettuata la forza muscolare. La forza muscolare manuale è valutata come segue:
1 – Nessuna: nessuna contrazione visibile o palpabile,
2 – Traccia: contrazione visibile o palpabile (solo lieve),
3 – Scarsa: ROM completa con gravità eliminata,
4 – Discreto: ROM completo contro la gravità,
5 – Buono: ROM completo contro la gravità con resistenza moderata
6 – Normale: ROM completo contro la gravità con la massima resistenza.
La valutazione della forza muscolare mostra eventuale debolezza. Il test dovrebbe essere fatto per differenziare la forza prossimale da quella distale, nonché confrontare i lati sinistro e destro. La localizzazione della debolezza relativa ad altri deficit neurologici può aiutare a differenziare una lesione corticale (emiplegia da ictus), da una lesione del tronco encefalico (deficit incrociati da una placca SM), da una lesione del midollo spinale (discriminando il livello dermatomerico), da una lesione del sistema nervoso periferico (neuropatia o radicolopatia) e da una malattia muscolare (miastenia gravis).
Esame sensoriale
L’esame sensoriale comporta la valutazione dei sintomi riferiti dal paziente che include una percezione diminuita o esagerata della sensazione. Le modalità testate includono dolore, temperatura, vibrazioni e propriocezione. Anche la posizione e il modello dei deficit sensoriali sono utili nella localizzazione. La sensazione di dolore viene valutata utilizzando un ago sterile. Un diapason può essere utilizzato per valutare le vibrazioni. Un pezzo di cotone può servire a valutare il tocco leggero, mentre la valutazione della propriocezione può essere fatta testando la falange distale e chiedendo al paziente la posizione del dito con gli occhi chiusi. Una sensazione anormale può coinvolgere la corteccia sensoriale, il talamo, il tronco cerebrale, il midollo spinale e i nervi periferici.
Deambulazione
La valutazione dell’andatura di un paziente inizia quando il paziente entra nella stanza. Il disturbo specifico dell’andatura riconosciuto può indicare un particolare processo patologico o coinvolgimento neurologico.
La valutazione dell’andatura comporta l’osservazione della posizione, del passo, dell’equilibrio. L’equilibrio e la forza si possono valutare chiedendo al paziente di camminare in punta di piedi o sui talloni e camminare in tandem (il tallone del piede anteriore tocca la punta del piede posteriore in linea retta). La valutazione dell’andatura consente anche di comprendere il livello di funzionale del paziente.
Alcuni andature anomala riconosciuti includono:
- Andatura antalgica – andatura alterata a causa del dolore, come “zoppicare”.
- Andatura paretica – a causa di paralisi/debolezza parziale (ad esempio, andatura steppage)
- Andatura spastica – a causa della rigidità degli arti
- Andatura atassica – andatura ampia e non coordinata, potrebbe essere dovuta al coinvolgimento cerebellare o sensoriale.
- Ipocinetico – andatura lenta, potrebbe essere dovuto al coinvolgimento dei gangli della base.
- Discinetico – disturbo dovuto a movimenti involontari come distonia o atetosi
Esame neurologico – Riflessi tendinei profondi
La valutazione dei riflessi tendinei profondi può essere effettuata colpendo un tendine specifico con un martelletto e osservando una contrazione muscolare riflessa. Questi test a livello specifico del midollo spinale (riflesso bicipitale C5-C6, riflesso tricipitale C7, riflesso patellare L3-L4, riflesso achilleo S1-S2) aiutano a localizzare il livello di una lesione.
L’iporeflessia indica lesione del motoneurone inferiore, come la radicolopatia, ma può verificarsi anche nello shock spinale.
L’iperreflessia e il clono indicano una lesione del primo motoneurone.
Altri riflessi includono il riflesso di Babinski e il riflesso di Hoffman. Il riflesso di Babinski viene eseguito con la stimolazione plantare del piede da laterale a mediale e risulta positivo se stimola l’estensione delle dita del piede.
Sull’arto superiore, il riflesso di Hoffman è eseguito stringendo la seconda falange del terzo dito, la risposta positiva è la flessione involontaria delle altre dita, incluso il pollice. Un riflesso di Hoffman positivo indica il coinvolgimento del midollo cervicale. Una risposta positiva in questi test aiuta a differenziare una lesione motoria superiore da una lesione motoria inferiore.
Segni meningei
La presenza di segni meningei riflette un’irritazione delle meningi. Le manovre includono la valutazione della rigidità nucale mediante flessione passiva del collo del paziente e la presenza di dolore e resistenza indica un risultato positivo. Altre manovre includono il segno di Kernig, dove un’estensione passiva del ginocchio ad anca flessa, in un paziente supino, provoca dolore, e il segno di Brudzinki, dove la flessione passiva del collo provoca la flessione riflessa del ginocchio in posizione supina. Le cause più comuni di irritazione meningea includono infezioni del sistema nervoso centrale ed emorragia subaracnoidea.
È fondamentale ricordare che quando si esamina un paziente, un esame fisico e neurologico mirato è complementare a una storia clinica dettagliata ed è la chiave per ottenere diagnosi corrette.
Come prenotare un esame neurologico, in provincia di Reggio Calabria?
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